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21
Mag

Startup

Come sapete, nel mio blog c’è sempre molto spazio per le startup sia italiane, che americane, abbiamo presentato alcune schede e diverse interviste, oggi vorrei parlare dell’identikit delle startup italiane, questo movimento di energie che, speriamo, prima o poi ci toglierà dalle sabbie mobili (economiche) in cui ci troviamo. Perchè mi piacciono le startup ? Voi non vi accorgete dell’energia, delle persone giovani e delle idee brillanti che ne fanno parte?

Iniziamo con la definizione di startup di Wikipedia, e poi vediamo brevemente l’identikit delle startup italiane : Mr startup ha circa 32 anni, maschio, residente al centro nord e laureato. Le startup italiane sono mediamente formate da 2-3 persone e il 40 % circa sono al nord, il 35 % sono al centro e al sud sono circa il 10 % (il rimanente va ad aprire all’estero) . Come al solito queste sono medie per cui vanno sempre prese con le pinze.

l’80 % delle startup si occupa di internet, e il restante 15-20% sono suddivisi tra energie rinnovabili e biotecnologie;  per finire la media dell’investimento per startup è di circa 70 mila €.

La stragrande maggioranza si occupano di internet perchè, primo è in molto in espansione il mercato di app e social network e web in generale, e poi non ci sono grossi investimenti da fare, la gran parte la fanno le competenze e il codice scritto, non ci sono macchinari da comprare, o brevetti da fare.

Siamo lontani anni luce dalle startup che nascono in California, per intenderci alcuni delle società internet più famose erano startup,fondate da giovani ragazzi con un’idea rivoluzionaria, stiamo parlando per esempio di Google e di Facebook.

andare in silicon valley

Il nostro paese non è che sia proprio il migliore al mondo per lanciare una startup, tasse altissime, infrastrutture scarse, banche che non si fidano dei giovani e per finire il nostro paese definisce i giovani imprenditori, gli imprenditori con circa 40 anni. Se si va a Londra o in California i giovani imprenditori sono davvero giovani, sui vent’anni.

E poi cosa molto importante i Venture capitalist (VC) stranieri  sono più numerosi e più “Generosi” verso le startup. Qualcosa si muove anche qui ma siamo ancora  lontani .

Volevo farvi notare un post scritto da Guy kawasaky, uno che di startup se ne intende, in cui indica i 6 punti fondamentali per far si che vada bene il primo contatto con il VC.

il post lo trovate qui e in pratica, vi consiglia di andare preparati, e magari presentati da qualcuno (come un ‘avvocato o un professore universitario) oppure farsi scrivere una presentazione da un’ imprenditore che è nel portfolio delle startup finanziate dal VC. Se non è possibile avere una di queste presentazioni, bisogna contattare il VC, magari con una mail,  senza esagerare con le presentazioni autoreferenziali , e meglio ancora partecipando ad un evento dedicato alle startup.

infografica sui venture capitalist

Vi lascio con questa infografica divertente che spiega l’ecosistema delle startup : Predatori contro prede

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